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210 | t. campanella |
pare poco quanto facesse, mi pregò ch’io la raccomandasse a Vostra Signoria; il che faccio caldamente, e mi rallegro assai del nome suo che si va ampiamente spandendo. Le mandai li miei libri. È venuta d’Alemagna la Cantica e vengono gli altri; e si stampa la Metafisica, ché n’ho lettera del conte, e pur la Medicina ed Astrologia. Questo dico perché so quanto Vostra Signoria si rallegra di questi boni eventi deH’academia, e noi tutti del suo nome. Dio sia con lei.
[Napoli,] Castelnovo, a’ 24 di settembre 1624. Fra Tomaso Campanella suo.
Al signor Marco Aurelio Severino,
medico ed anatomista reggio
della cittá, salute,
all’Incurabili.
LI
A Cassiano del Pozzo
Presenta il suo discepolo Gian Carlo Coppola che si reca in Roma
per occuparsi della liberazione del maestro.
Viene il presente don Gioan Carlo Coppula della nostra scola a trattar le cose mie con Sua Beatitudine. La supplico che non manchi per l’audienza di Nostro Signore e dell’illustrissimo Barberino quando sará bisogno, e che l’incammini al negoziare. Credo ch’averá Vostra Signoria molto gusto della sua conversazione, perché è di vita santa e di virtú non volgare dotato; e spero essere in Roma a servirla, e non in vano: