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198 | t. campanella |
XLI
Al principe Federico Cesi
Altra commendatizia per il Failla che si reca a Roma
per le predette ragioni, la stampa de’ libri e la liberazione del suo maestro.
Viene Failla, suo servo, per negoziar la libertá mia e stampa de’ libri, ora che sto senza causa e senza processo, e Domenedio va mutando alcune cose in favor nostro. Non starò a supplicar a Vostra Eccellenza che sia a lui per me favorevole, sapendo quanto per se stessa è inchinata all’opere virtuose, e magnanimo. Se potrá fare ch’io venga in Roma, com’or è agevolissimo, mi sará singolar piacere, per poter servir dopo tanti obblighi a Vostra Eccellenza in qualche cosella. Prego il signor Dio per la sua salute in beneficio de’ virtuosi. Amen.
Di V. E. servitore devotissimo |