Pagina:Campanella, Tommaso – Lettere, 1927 – BEIC 1776819.djvu/178

172 t. campanella


3.° dar un libro fatto contra macchiavellisti che sono la maggior peste che mai fosse stata nel mondo: dove si convincono efficacemente l’inganni loro intorno alla dottrina dell’anima, e che la religione sia arte di stato; e mostrar che quanti han seguitato tal opinione, subito perdettero lo stato in sé o ne’ posteri immediatamente; e che nulla opinione noce allo stato quanto la macchiavellesca, origine della congiura predetta; e per consenso di tutti i dotti, nullo potere rispondere a’ miei argomenti, benché ostinato sofista;

4.° dar un rimedio facile alla cristianitá, senza lo quale necessariamente sará presto devorata da infedeli del nostro emisfero, se pur Cristo non fa miracoli espressi in suo favore; e mostrar la pace tra’ principi e riverenza tra loro senza gelosia ed insieme forza grande contro li nemici della fede in un solo facilissimo rimedio consistere;

5.° dar un libro nel quale si mostra con prove in cielo e in terra esser venuto il tempo della promessa fatta ad Abramo, «ut haeres esset mundi»: e che tutte nazioni dopo la lunga miseria e scompigli avvenuti dalla diversitá de’ principati e religione, ha[n] da tornare sotto una monarchia felicissima, cantata da poeti per secol d’oro, descritta da filosofi per stato de optima republica ancor non visto, predetto da profeti in Gerusalem liberata, e desiderato, «ut fiat voluntas Dei in terra sicut in coelo», da tutte nazioni, sotto una gregia ed un pastore; e mostrar che re di Spagna sará congregator di quella come braccio del Messia, «cuius legem insulae expectabunt et brachium substinebunt», e come catolico, universale, re e mistico Ciro nelle scritture sante; ed efficacemente mostrar questo con gusto del papa e di prencipi cristiani, forsi toglier l’invidia e far che tutti popoli lo desiderino: dove concorre l’opinione de’ savi e ’l desiderio commune, concorre l’imperio, come sa ogni dotto in istoria e politica altissima, e questo non contradice a quello che dissi sopra;

6.° dar al re un libro secreto delli modi profetici e politici, come ha d’arrivare a questa monarchia; e mostrar come può mancarli, se lui non segue il misterio della difesa