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120 | t. campanella |
tutto questo secolo; e non far di manco, ch’io t’antevedo un flaggello da Dio peggio che non fu il mio. D’alcune cose che stai in dubbio, ti certificará il libro De sensu rerum: io vidi e vedo cose mirabili, e tu sai che le mie prove non vengon da troppo credulitá né d’inganno altrui né di sciocchezza. Sii savio e prudente, ché quando saremo insieme, il che fia presto, udirai e vederai cose che ti parerá una baia tutta la sapienza umana. Silenzio per mo’.
Io pur in quello libro di spiriti che mi facesti vedere, errai, burlandomi; ma oggi vedo in un altro modo. Aperi le porte dell’anima tua, che so che non son di pietra e di legname, ma d’oro facile e pieghevole; e s’in te ci è cura della salute tua e mia, fa’ come io ti dico. Sappi certo ch’io ti donai mal essempio burlando con quelle donzelle che m’invitavano dalle finestre a pazzie piú ch’io non volevo; e sempre mi pare che per quello tu stai, stai in errore; e ti dico certo che sarai la ruina mia inanti a Dio ed a quelli principi, se non obedisci al primo Senno. Io ben t’ho compassione, perché gli uomini savii e virili piú si lasciano vincere dall’amore che dal dolore: però spesso li dei dalli poeti son sottoposti a questo: ed Ercole servio ad Omfale; ed Annibale per una donzella perdé l’impresa di Roma, ed Alessandro fu legato dalle donne persiane, e Cesare d’altre assai; e di filosofi non mancano essempi. Virgilio che era facile ad amore, finge Enea avvilito appo Didone, ma con falsitá intollerabile, in vituperare donna tanto eccellente. E pur tutti quelli eroi fûr forti nelli affanni e vinsero. Pensa di David, di Sansone e di Salomone lo stesso; e pur la Sapienza eterna incarnata per amor d’altri ha fatto tanti miracoli e per li suoi dolori disse: «Deus, dereliquisti me». Vero è ch’«omnia vincit amor», o divino o umano; ma il divino li divini uomini, l’umano gli umani, e ’l misto i misti.
Questo error tuo facile sará a perdonarsi e scancellarsi con la gloria della vita sequente, s’alcun Mercurio ti verrá da Giove dicendo:
...pulchram uxorius urbem
exstruis? heu, ... rerum oblite tuarum etc.