Pagina:Camerini - Donne illustri, 1870.djvu/54

46 Donne illustri. — Ninon de Lenclos.


dove gli dei avevano nascosto il lato debole di Achille. Ella morì tranquillamente e facendo versi come l’imperatore Adriano. Il suo amico Desyveteaux, che a settant’anni s’era innamorato d’una sonatrice girovaga e che viveva pastoralmente con lei, fece anche peggio. Si fece al punto di morte suonare una sua prediletta sarabanda, perchè l’anima passasse nelle delizie. Filosofia epicurea, almeno secondo la glossa di Saint-Evremond, che del filosofo ateniese faceva un massaio dei piaceri. Il dégageait les voluptes de l’ingratitude qui les précéde et du dégoût qui les suit. Ninon ha esposto la sua filosofia in alcune lettere che rimangono, e che sono scritte non col brio e col gusto della Sévigné, ma con facilità, con garbo. Se Pericle fa che Aspasia sia accolta nella buona società della storia, Condè, Molière e Voltaire non ne lasciano scacciare Ninon de Lenclos.