coi suoi Anziani salì sopra a prendere i due cardinali (Girolamo Grimaldi e Prospero Lambertini), noi l’introducemmo nella galleria, la quale era tutta ornata di quadri d’insigni pittori, sostenuti da zendaline gialle, di che erano parimente fatte le cortine de’ fenestroni, e la cattedra era tutta parata di damasco similmente giallo; la detta galleria era tanto piena di gente nobile e letterata, che appena vi si potè entrare. Arrivati i superiori, la difendente (con la veste dottorale foderata di vaio, e in capo una corona d’argento) che stava davanti alla cattedra, in piedi, profondamente se gl'inchinò; e così pure noi; poi salì in cattedra e fece la sua prefazione con molta grazia, con ispirito e con applauso universale. Cominciò l’argomentazione, della quale sapete bene che altra finezza non posso farvi, che indicarvi le conclusioni e l’ordine e ’l numero degl’argomenti, come potrete vedere dal libro che vi mando, in cui le ho fatte segnare, l’uso del quale, piuttosto che a’ miei ricci, ho voluto donar alla vostra curiosità. Alcune cose però dirovvi particolarmente, che io intesi da me e queste furono le lodi prestantissime del nostro Beccari (Jacopo Bartolomeo, presidente dell’Instituto di Bologna) alla dotta giovine, non finendo mai egli di dirle, egregie, virgo sapientissima, egregie: poi che mi son fatta spiegare non intendendolo, dirò d’un cotal Capsoni, che per far corte alla giovine, avendo esposto, che, tra le quattro cose difficili a comprendersi da Salomone, l’ultima era a lui affatto ignota, cioè: via viri in adolescentia, che il testo caldeo diceva via viri in adulescentula, disse, che siccome, benché a Salomone fu impossibile trovar la sapienza d’uomo in una giovine, pur tuttavia questa è possibile, e trovarsi in essa,