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roso che ottenne la bellissima giovane fu, volti quattro anni, il generale Leclerc, innamoratosi perdutamente di lei mentre era capo maggiore della divisione a Marsiglia. Il Leclerc passò poi al comando dell’esercito di Portogallo; ma di là fu richiamato da Bonaparte a capitanare la spedizione destinata a vincere la ribellione di San Domingo. Bonaparte volle che Paolina accompagnasse il marito: ed ella che gli era interamente devota, e noncurante allora degli spassi di Parigi, non fu ritrosa ad obbedire; anzi s’imbarcò lietamente col marito e il figlioletto che avea di lui.

La fortuna si mostrò nemica ai francesi. La febbre gialla ne fè strage, e i negri, veduto il bello, sollevarono il Capo, ove risiedevano il capitano e sua moglie. Christophe, Claîrvaux e Dessalines spinsero undici mila uomini contro i pochi francesi avanzati alla furia del morbo. Il Leclerc con poche centinaia di volontari, reliquie del fioritissimo esercito, riuscì, difendendosi eroicamente, a salvare la città; ma quando era in forse del successo, commise che la moglie e il figlio fossero condotti a bordo delle navi francesi. Ella, non piegandosi alle preghiere ed alle lagrime delle signore della città, che sapevano a quali nemici poteva cadere in mano, rispondeva: — Voi dovete piangere, voi; voi non siete come me sorelle di Bonaparte. Io non partirò che con mio marito o morrò. — Il generale, avvertito di questo indugiare e credendo inevitabile la presa del Capo, mandò un aiutante di campo con ordine di fare imbarcare per forza sua moglie, suo figlio e le signore della città. Convenne obbedire. Ma non prima ella giunse al luogo dell’imbarco che un aiutante di campo arrivò e le disse che i negri erano stati sconfitti. — Lo sa-