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Bande Nere fondò la dinastia che dovea finire vilmente in Gian Gastone. Clemente VII, che si dibatteva tra i due principi rivali Carlo V e Francesco I, dal primo riconoscendo il sacco di Roma e la resa di Firenze, e dall’altro sperando uno schermo contro le soverchianze ispano-germaniche, ottenne di sposar Caterina al secondogenito di Francesco I, che regnò poi sotto il nome di Enrico II. Bella ed ingegnosa, Caterina fu pur costretta di tollerare una rivale, Diana di Poitiers, che, amica del marito di lei sino da quando era duca d’Orleans, lo tenne soggetto finché egli morì in un torneo di una ferita tocca dal conte di Montgommery, (10 Luglio 1559).

Diana aveva vent’anni più di Caterina. Costei, meno amata, tuttavia ebbe dieci figli da Enrico; parecchi morirono acerbi, tre regnarono in Francia: Francesco II, il marito di Maria Stuarda, Carlo IX, ed Enrico III. Morto Francesco II nel 1560 ella si recò in mano la reggenza del regno, tanto che il secondogenito Carlo IX, uscisse di minorità. Le sue arti di governo furono principalmente l’astuzia e la dissimulazione. Bollendo le ire tra cattolici ed ugonotti, ella si valeva degli uni contro gli altri per rassodare l’autorità reale. Gli aizzava all’armi, e talora faceva sembiante di favorire i riformati; ma nel suo cuore cattolico e feroce fe’ proposito di sperderli e nel macello della notte di S. Bartolomeo credè esservi riuscita; ma risorsero, fin tanto che uno di loro, Enrico IV, salì sul trono di Francia, rassegnandosi alla messa per aver Parigi; ma promulgando l’editto di Nantes, che valse ad onore, a ricchezza, a scienza della Francia, finché l’imbecillito Luigi XIV lo revocò arric-