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16 | Donne illustri. — Gaetana Agnesi. |
l’emancipazione scientifica delle donne noi fummo primi. A diciannove prese a difendere in una disputa, tenuta nella casa paterna, centonovantuna tesi, e ne resta il libro in istampa. Seppe greco, ebraico, tedesco e spagnuolo oltre il francese e il latino, che francamente parlava. Avea poi, dice il Frisi, uno spirito amabile, una fisonomia dolce, maniere polite ed oneste, cuor nobile e sincero, naturalmente nemico d’ogni artificio e doppiezza, ed un’anima mirabilmente ricca dei doni della natura. E questa ricchezza interiore era tanta che ella spregiava e gettava le esterne dovizie, stremando ogni dì il suo avere per sovvenire ai poveri; fino a vendere per loro un dono magnifico che l’imperatrice Maria Teresa le aveva fatto per la dedica delle Instituzioni Analitiche. Era una scatola di cristallo di monte, ornata di brillanti, ed entro un anello di diamanti di gran valore. Ella morì tra i poveri, che aveva assistito e confortato. Ai nostri dì il suo ingegno rivisse in una principessa, dal cui nome s’intitola quel Pio Istituto.