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202 | Donne illustri. |
ritratto del venerabile vecchio riuscì a meraviglia. Infiniti vollero allora essere ritratti di sua mano.
Rinaldo d’Este duca di Modena e governatore di Milano, prese a proteggerla. Il padre, chiamato a Costanza dal cardinale di Roth, v’andò con lei, ed ella lo ritrasse mirabilmente. Aveva vent’anni.
Nè meno valeva nella musica, tanto che alcuni amici del padre la consigliarono ad esordire al teatro. Un quadro che ci resta di lei la rappresenta tra la Musica e la Pittura, che si sforzano di trarla a sè con le loro lusinghe. Ella ha scelto il momento in cui fa teneri addii alla Musica. La Pittura la vinse.
Visitò Parma e Firenze; fu a Roma nel 1763, e poi andò a Napoli. Nel 1764 tornò a Roma, e studiò di proposito la prospettiva. Nel 1765 essendo a Venezia, alcuni signori inglesi la invitarono di andare a Londra. Lady Vervort s’offerse a condurvela, e Angelica arrivò in quella metropoli il 22 giugno del 1766. Il gran pittore Reynolds la ammirò, e forse la amò. Ella si fidava per la sua salvezza nello Spirito Santo. Nel 1767 la principessa di Brunswick si fece ritrarre da lei. Delle sue opere ne furono colà incise più di seicento. Ella stessa intagliò 30 rami di varia grandezza.
In questa un impostore, ma bello e di nobili maniere, che si faceva chiamare il conte Federigo di Horn, dal nome d’un signore ai cui servigi era stato, la abbagliò e la indusse a dargli la mano di sposa. Scopertasi la frode, ma troppo tardi, il matrimonio fu annullato (10 settembre 1768).
Fu poi inscritta tra i membri della R. Società di pittura di Londra. Ella ammassò denari. Fu cantata da Klopstock