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Non sparger l’unguento,
     Non spargere i vini
     Sul mio monumento:
     Ma questi miei crini,
     Amor; finchè ho vita,
     Profuma, ed intessimi
     Ghirlanda fiorita.

Qui siedi, qui chiama
     Fra i doler diletti
     La donna che m’ama;
     Che pria ch’io m’affretti
     Per entro le oscure
     Carole dell’Erebo
     Vo’ spegner le cure.

C.


SOPRA LA ROSA.


La rosa, il fior d’Amore,
     A Liéo s’accompagni; e con festevoli
     Risa e con liete voglie
     Mescendo il soavissimo licore,
     Su la fronte giojosa
     Poniam la rosa
     Dalle purpuree foglie.

O rosa, o fiore eletto,
     Cura più dolce de’ novelli zefiri,
     Voluttà degli Dei:
     Se con le ignude Grazie il fanciulletto
     Amor danza talora,
     Di rose infiora
     I dorati capei.