Pagina:Callimaco Anacreonte Saffo Teocrito Mosco Bione, Milano, Niccolò Bettoni, 1827.djvu/6


Marchetti. In egual modo credemmo che fosse da eleggersi la versione del Caselli pei pochi versi, che ne rimangon di Saffo: non così però, che della famosa Ode a Paone non aggiugnessimo un secondo assai lodevole volgarizzamento del Costa. Anche Ateneo ci diede un frammento delle poesie di questa infelicissima donna, e noi abbiamo la fortuna di presentarlo, come a suo luogo vedrassi, in una bellissima inedita traduzione di quel gran Giulio Perticari, la cui luce fu per smorte così presto invidiata all’Italia.

Tutte poi queste ricchezze, che pure sono molte e sceltissime, non arrivano ancora a formare la metà dei Volume, a compiere il quale si unirono i Buccolici Greci Teocrito, Mosco e Bione, trasportati felicemente alla nostra favella dall’illustre Pagnini, che di tali studii fu assai benemerito. Alcuni avrebbero forse amata la traduzione del Salvini, che fra i molti lavori di quest’erudito è degna di venire di-<reserences/>