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10E mio pronto diletto è selva opaca,
Ove il pin de’ gran venti al soffio canta.
Oh! come tormentosi i giorni mena
Il pescatore, a cui la barca è casa,
Lavoro il mar, fallace preda il pesce!
15A me sotto gran platano frondoso
È grato il sonno, e l’ascoltar dappresso
Il suono d’un ruscel, che mormorando
Il villanel diletta, e non disturba.
Idillio VI
Amava Pane Eco vicina, ed Eco
Un Satiro saltante, e il Satir Lida.
E qual fiamma Eco in Pan, tal ne destava
In Eco il Satirello, in questo Lida.
5Così quegli abbruciava amore alterno.
Che quanto ognun di lor l’amante odiava,
Tant’ei veniva amando in odio altrui.
Degno gastigo. Or ogni cor ritroso
Questo consiglio apprenda: Ama chi t’ama,
10Se brami chi in amor ti corrisponda.
Idillio VII
Aureo fulgore dell’amabil Dea
Che dalle spume nacque, Espero amico,
Della cerulea notte almo decoro,
Che tanto in pregio avanzi ogn’astro, quanto
5Cedi alla Luna, o mio diletto, salve:
E a me, che a trescar vo col mio pastore,
Tu lume porgi invece della Luna,
Perocch’ella oggi è nova, e va più ratto
Al tramontar. Non a rubar men vado,
10Nè a molestar viaggiator notturno.
Ma sono innamorato, ed a chi ama
Bella cosa è in amore esser giovato.