menalca
Una bella sampogna a nove voci,
Che insieme unìi con cera bianca stesa
Sotto e sopra ugualmente. Io questa in gaggio
Porrò, lasciendo star quel ch’è del padre.
dafni
Io pure ho una sampogna a nove voci,
Sotto e sopra ugualmente unita insieme
Con bianca cera, ch’io formai pur dianai;
E questo dito ancor duolmi trafitto
Dalla scheggiata canna. Or chi fra noi
Il giudice sarà? chi darà mente?
menalca
Chiamar potremmo quel Caprar, cui latra
Colà presso i capretti il can Falaro.
I garzoni il chiamaro, e il Caprar venne
Ad ascoltargli e a giudicar del canto.
Toccò la sorte di cantare il primo
Al sonator Menalca, a cui risposta
Dafni rendeva in boscherecci carmi.
Or sì Menalca diè principio al canto.
menalca
Valli e ruscei, divina prole, ah! voi,
Se mai temprò Menalca sull’avene
Un amabil concento, a lui le agnelle
Volontier pascolate; e se vien Dafni
Con le vitelle, un favor pari ottenga.
dafni
Fonti, ed erbette, amato germe, ah! voi,
Se pari agli usignuoi cantò mai Dafni,
L’armento gl’ingrassate; e se Menalca
Quinci mena la greggia, anch’ei s’allegri
D’avere a suo piacer fecondi paschi.
menalca
In tutti luoghi è primavera, in tutti