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di teocrito 115

lacone
                                                            Qua, galantuomo.
     Ascolta un po’. Noi disputiam chi sappia
     Meglio cantar. Non abbi a me rispetto,
     Caro Morson, nè favorir costui.
comata
Sì per le Ninfe, sì; nè far vantaggio
     A Comata, o Morson, nė a lui favore.
     Ve’ quel gregge è di Turio Sibarita,
     Le capre son del Sibarita Eumara.
lacone
E chi per Giove ti chiedea, s’è il gregge
     Del Sibarita, o mio, ciarlon malvagio?
comata
O dabbenissim’uomo, io parlo schietto,
     Non mi millanto. Oh tu sei pur rissoso!
lacone
Di’, se vuoi dire, e costui lascia ir vivo
     Alla Città. Gran Febo! Affè tu secchi.
comata
Le Muse aman più me, che il cantor Dafni;
     Ed io lor dianzi due caprette uccisi.
lacone
Febo vuolmi assai bene; ed io gli pasco
     Per le Carnee vicine un bel montone.
comata
Mungo ogni capra fuor di due, e la bella
     Mi guata, e dice: o poverin, tu mugni?
lacone
Ah, ah! venti panieri empio di latte,
     E poi tra’ fiori un bel fanciullo ho a lato.
comata
Clearista al caprar, che innanzi caccia
     Le capre, scaglia pomi, e dolce fischia.