Ecco il capretto. Or a te sta deporre
Un ben pasciuto agnello.
lacone
È giusto il patto,
Volpe? E chi mai per lana tosò peli?
E chi mugner vorrà presso una capra
Di primo parto una distrutta cagna?,
comata
Chiunque come tu sicuro tiensi
Di vincere il vicin, vespa che ronza
Rimpetto a una cicala. Or non è giusto
Un capretto: ecco un capro; e tu, comincia.
lacone
Aspetta un po’, se non hai dietro il foco.
Ben canterai con più diletto assiso
Sotto quell’oleastro in que’ boschetti,
Là zampilla acqua fresca, e l’erba adulta
Fa letto, e s’ode il cicalar de’ grilli.
comata
Io non ho fretta; ma mi punge troppo,
Che tu pur osi fissar gli occhi in faccia
A me; che da fanciul t’ammaestrai.
Ecco il far ben che frutta. Alleva cani,
Alleva lupicin, perchè ti mangino.
lacone
Quando sovviemmi aver nulla di buono
Da te imparato, oppur sol anche udito,
Omicciattol da nulla invidioso?
comata
Quand’io... Ben mi capiscì, e tu strillavi
Belando sotto il becco le caprette.
lacone
Non possi mai tu, gobbo, andar più al fondo
Di quel che andasti allor. Ma tu quà vieni,
E poscia canterai.