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allorchè Garibaldi, liberata Palermo, lo inviava in qualità d’incaricato a Parigi, onde colà annunciasse ad ognuno il fermo intendimento dei Siciliani di unirsi agli altri Stati d’Italia, a formare con essi una sola e medesima famiglia.

Compiuta quest’importante missione, il principe venne con regio decreto inalzato alla dignità senatoriale, e fu successivamente insignito della decorazione dei santi Maurizio e Lazzaro.





Nato nel novembre del 1787, in Ceva da onesti ma non doviziosi parenti, compì in quella città gli studî elementari e l’intero corso di filosofia, venendovi poscia impiegato qual volontario nell’ufficio della sottoprefettura istituita colà nel 1805.

Si ebbe a scorta di quelle sue attribuzioni amministrative un abile impiegato francese, che lo ammaestrò con assiduo amore anche nella pratica della propria lingua.

Condottosi quindi in Torino, il nostro protagonista si occupò indefessamente di studî letterari, frequentando la biblioteca dell’università sotto la guida del celebre barone Vernazza, seguendo nel tempo stesso il corso delle discipline legali, finchè, subíti, gli esami prescritti, ebbe a divenire avvocato.

Nipote del conte Franchi di Pont, che lasciò chiarissima fama di sè nella repubblica letteraria, frequentava le case e la conversazione del conte Napione, del conte Prospero Balbo e d’altri personaggi eminenti per ogni maniera di sapere, ed ai quali egli si professa grato per l’applicazione e l’amore allo studio che n’ebbe inculcati, nonchè per le cognizioni che il convivere con esso loro gli valse.

Allorchè i principi di casa Savoja ricuperarono gli aviti dominî di terraferma, il Sauli fu nominato bi-