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Quasi contemporaneamente gli fu affidata la direzione di uno di quelli importanti stabilimenti di pubblica beneficenza che si può dire pullulino in Milano: l’orfanotrofio femminile, la cui fondazione rimonta al 1442, e che fu rifabbricato e riordinato mediante le cure e la vigilanza del nostro benemerito conte.

La diligenza e l’abilità spiegate dal Belgiojoso nel dirigere l’amministrazione di quel pio Istituto lo additò ai suoi concittadini onde proporlo interinalmente a quella dell’orfanotrofio maschile e del pio luogo Trivulzio, ricovero di vecchi d’ambo i sessi e che contiene pel solito da 800 individui; più tardi diresse anche interinalmente il regio collegio femminile di San Filippo.

Eletto nel 1842 membro della Congregazione Centrale della Lombardia, qual deputato rappresentante la stessa città di Milano, egli non fece, durante tutto il tempo che rimase nel suo seno, che protestare contro il mal governo e le sevizie austriache. Nel medesimo tempo fu nominato a membro della Commissione di Beneficenza amministrativa della Cassa di risparmio, carica che sostenne per ben cinque anni.

Il conte Belgiojoso, animato da tanta patria carità non poteva certo restare inattivo quando sopraggiunse il giorno di scuotere il giogo straniero e di pugnare le lotte dell’indipendenza italiana. Di fatto nel 1848, allorchè scoppiò la rivoluzione in Milano, lo vediamo, circondato dai suoi figli, prender parte con tutta l’abnegazione, con tutta l’energia ai combattimenti delle barricate, ed assumere la direzione della difesa di Porla Tosa.

Inviati quattro de’ suoi figli all’armata italiana quai volontari, egli fece parte della Guardia nazionale, e allorchè gli Austriaci, vincitori per l’ultima volta tornarono il 3 agosto a minacciare la capitale della Lombardia, ei fu di quelli che proposero e vollero tentare una disperata difesa.

Emigrato, dopo l’armistizio Salasco, insieme a tutta la famiglia, prima in Isvizzera, poscia in Piemonte, non rientrò in Milano che dopo la fatal battaglia di Novara, ove non tardò ad esser richiamato da’ suoi concittadini alla direzione di stabilimenti di pubbliche