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«Fedele alla monarchia costituzionale l’ho sempre sostenuta coi miei deboli sforzi, il mio voto è sempre stato il risultamento di profonde convinzioni; il giuramento che ho fatto nulla ha aggiunto a quest’ultime e ha dato solo una nuova forza ai voti da me ognora formati per la gloria e la felicità di questa bella e cara Italia.

«Ecco, o signore, quanto io aveva da dirvi sul conto mio, e con la ferma convinzione di non aver menomamente esagerato; fate delle mie parole l’uso che giudicherete il più conveniente, aggradite ecc.»


deputato.


Ci si comunicano le seguenti notizie:

Il Catucci nasceva in Bitonto (Terra di Bari) nel 1820 da Gaetano ed Agnese De-Marinis.

Fu educato ai buoni studi nel seminario di Bitonto ove ebbe a precettore di eloquenza l’egregio letterato Luigi Della-Noce, che poi nel 1849 fu deputato al Parlamento subalpino.

Ancora giovanissimo il Catucci, compito il corso di studi fino alla filosofia, si diede ad apparare le scienze fisiche, desideroso di apprendere la medicina; ma dopo diversi anni abbandonando questa via si mise allo studio delle scienze legali, al quale si dedicò intera mente.

Nel 1840, recatosi in Napoli, completò il corso di legge presso il celebre professore Roberto Savarese. Nel 1844 fu con regio decreto autorizzato all’insegnamento del diritto positivo diviso nelle cinque parti secondo la legislazione dell’ex-regno delle Due Sicilie e continuò in tale esercizio sino al 1849 con numerosissimo concorso di studenti, quando per la rivoluzione del 1848, al divieto dell’insegnamento, si aggiunse la crudele persecuzione degli sgherri borbonici.