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1857 in poi, si è più particolarmente occupato di etnologia, e di antropologia, pubblicando un’opera in due volumi e quarantasei tavole sulle razze umane, e posteriormente buon numero di memorie di argomento antropologico, che hanno veduto la luce in periodici nazionali e stranieri.


deputato.


Noi amiamo di potere in queste pagine mostrare ai lettori qualcheduno dei moderni legistatori che possono contribuire alla gloria di una nazione per la dignità del loro carattere, per la nobiltà dei loro sentimenti, e per la fermezza delle loro convinzioni, quand’anche queste convinzioni sieno in opposizione in alcuni punti, con quelle della grande maggioranza dei proprî concittadini.

In questo numero appunto noi collochiamo il D’Ondes Reggio, del quale un corrispondente del giornale parigino La Presse ebbe a dire, ch’egli era il Montalembert dell’Italia, colla scienza per soprappiù.

Il barone D’Ondes Reggio è nato in Palermo di nobile famiglia, alleato per parte di madre dei principi d’Aci e Catena, grandi di Spagna ereditari.

Dopo aver fatto il suo corso di dritto nel modo il più distinto all’Università di Palermo, egli dette alla luce un opuscolo sulla proprietà politica delle isole, opuscolo che fu molto apprezzato; il barone D’Ondes aveva allora appena l’età di 22 anni.

Ammesso poco tempo dopo nella magistratura lo si vide opporsi con tutte le sue forze alle misure di reazione alla violenza dei partiti e agli arresti illegali della polizia.

Sotto un governo tanto dispotico quanto era dispotico il Governo borbonico, una simile condotta per parte sua non avrebbe servito che a far restare in tronco la sua carriera ov’egli non avesse avuto pos-