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1848 in Napoli vennero dalla opinione pubblica designati a doversi mettere alla testa del governo.

Quindi il Manna fu allora ministro, poscia, e troppo breve tempo dopo salito al potere, una volta che il Borbone ebbe insanguinate le strade di Napoli, e mancato alla fede promessa, il Manna si ritirò dalle pubbliche faccende, e visse vita privata.

Se non che nel 1860 Francesco II minacciato di un invasione da Garibaldi già vittorioso in Sicilia, volle tentare di scongiurare la tempesta che gli romoreggiava sul capo, e che era in procinto di svellerlo da quel trono che Ferdinando I, e Ferdinando II avevano colla loro insopportabile tirannia mina to fin dalla base, volle tentare, diciamo, di scongiurare il pericolo col con cedere tardivamente liberali istituzioni al Napoletano, e collo spedire due ambasciatori al governo di Re Vittorio Emanuele, onde indurlo a stringere con esso un’alleanza offensiva e difensiva, dalla quale si riprometteva la salvezza.

Uno di questi ambasciatori fu il barone di Winspeare, l’altro il commendatore Manna.

Quest’ultimo esitò alquanto ad accettare la missione che voleva affidarsegli; pure credette in ultimo a ciò indotto dagli amici coi quali consigliavasi, di dovere accettare l’incarico, fidando di potersi in questa guisa render utile alla patria. Cosi egli venne a Torino e si mise in rapporti con quel grand’uomo di Stato che fu il conte di Cavour, il quale se non credette opportuno di dover subito respingere le proposte recate dai due incaricati di Francesco II, volle studiare la capacità e l’indole di questi onde viemmeglio e più vantaggiosamente per l’avvenire della patria unita trattare con essi.

Il Manna apparve subito agli occhi del conte di Cavour, come quell’uomo che aveva qualità specialissime a renderlo utile nell’amministrazione del novello Stato. Quindi nel mentre, maturati i tempi, rispondeva chiaro con un rifiuto all’inviato del Borbone, nel punto stesso proponeva a quest’ultimo di lasciare un servizio odioso, ed abbandonare una causa ormai disperata, per dedicarsi tutto alla patria nostra.