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cere che la Francia desse una sanguinosa lezione al l’Austria, e che all’uopo d’incoraggiarla a ciò fare, si era indotta ad avanzarsi tropp’oltre nelle promesse, tanto più ch’ella sperava riuscire assai facilmente a persuadere alla Prussia di starsene tranquilla a vedere le disfatte della sua rivale Germanica, quando si ac corse che la Prussia stessa, malgrado i propri consigli, non sapeva starsi alle mosse, ed armava la landhwer e si preparava definitivamente ad accorrere in soccorso all’Austriaco, non avendo serie intenzioni di mettere dal suo canto mano alla spada per impedire che ciò avvenisse, si contentasse di prevenire il troppo fidente Napoleone III dell’intendimento della Prussia, e dei propri.

Comunque accadesse che le cose stessero o fossero venute a quel punto, partendosi da questo per esaminare la situazione, qual era il resultato di questo esame per un uomo freddo e antiveggente, quale ap punto si conosce essere l’imperatore dei Francesi?

Non vi è esempio nelle istorie della Francia, che questa abbia mai recato in Italia le armi per combattere la potenza austriaca, senza che contemporaneamente e parallelamente, un’altra sua armata, partita dalle sponde del Reno, siasi addentrata in Germania, dirigendosi sopra Vienna.

Durante le guerre famose del primo impero quel gran generale che fu Napoleone I, ripetè più volte questa manovra da lui eseguita parzialmente, quand’era generale in capo dell’armata d’Italia.

Ognun che abbia letto la maravigliosa istoria delle ammirabili campagne fatte dal ventisettenne generale nella Penisola, con quel pugno di eroici soldati ch’ei trovò seminudi e mezzi morti di fame, e coi quali operò la conquista d’Italia, non può non aver posto mente alle quasi insuperabili difficoltà superate dal genio di Bonaparte, per la facilità che aveva l’Austria di soccorrere le perdenti sue armate, e queste completamente distrutte, di rinviarne delle nuove d’oltre le Alpi. Non appena compiuta una vittoria, un’altra più rischiosa a conseguirsi bisognava guadagnare; Bonaparte vinse e rivinse e vinse sempre, disfacendo