Pagina:Calani - Il Parlamento del Regno d'Italia, vol 3.pdf/297


— 1147 —

Rientrato poscia in patria si è dato all’esercizio della propria professione in modo da riscuotere la stima universale, della quale ebbe prova non dubbia i suoi concittadini avendogli mediante spontaneo suffragio concedute competenti cariche municipali e provinciali, dalle quali fu privato dal governo dopo il 1848, per aver egli mostrato in quell’anno quali sentimenti tutti volti a patria e libertà nudrisse nel più intimo del suo animo.

Nel 1860 il Montella aiutò il movimento rigeneratore con la propria influenza e coi suoi mezzi pecuniari, inviando il proprio figlio Giuseppe in Sicilia a servire sotto gli ordini del liberatore. Il giovine patriottico entrò nel battaglione dei Carabinieri genovesi e fece in esso tutta quella brillante campagna che finì sotto le mura di Capua. Nel procedere che si fece alla nomina del deputato al Parlamento nazionale nel 1861 dal collegio elettorale d’Ajrola, il Montella venne chiamato a presiedere l’ufficio definitivo. Rimasto più tardi quel collegio stesso vacante lo si scelse di nuovo a reggere l’officio e risultò egli medesimo eletto deputato.

Consigliere provinciale, maggiore della Guardia nazionale del battaglione mandamentale d’Ajrola, creato cavaliere de’ SS. Maurizio e Lazzaro, il Montella fu anche ascritto il 28 giugno dell’anno 1864 nel numero dei soci della Accademia Economico-agraria Lucerina.


deputato.


Nacque il 9 agosto 1814 in Platì, comune del circondario di Gerace, provincia di Reggio di Calabria, dai signori Arcangelo e Rosa Romei.

Compiuti i suoi studi in Napoli, egli laureossi in diritto civile e canonico, e ritornò in patria stabilendo il suo domicilio in Palmi, comune capoluogo di circondario in detta provincia.