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prendesse conoscenza, prima di pronunciarsi intorno al rapporto della Commissione d’inchiesta, noi dubitiamo molto, qualora l’assemblea elettiva non avesse a grande maggioranza adottato l’ordine del giorno eminentemente patriottico e conciliativo proposto dal barone Ricasoli, che la controrisposta in discorso avesse valuto in qual si fosse guisa a modificare il concetto che i rappresentanti della nazione si fossero per avventura formato intorno alla vertenza ch’essa intende a mettere in chiaro. Ultimo resultato di tale vertenza è stata la spontanea rinuncia del generale Della Rocca al comando del 4.° dipartimento militare, rinuncia che ad ogni modo l’applaudiamo d’avere offerta, per un senso di delicatezza molto apprezzevole.


senatore.


Vi sono pochi membri dell’antica magistratura piemontese che possano rivalizzare col commendatore Francesco Maria Serra, per copia di dottrina e profonda specialissima cognizione della scienza legale.

Inutile adunque che noi diciamo com’abbia fatto splendidissimi studi, e come tolta la laurea dopo aver subito con sommo onore l’esame dottorale, sia entrato di buon’ora nella carriera della magistratura, in cui ha dato chiare prove di un’integrità esemplare e di un’attività e di una valentia, che gli hanno fatto percorrere con moltissima prontezza i gradini inferiori, e lo hanno spinto fino al sommo, ch’egli occupa di questi dì, e ch’è quello di primo presidente della Corte d’appello di Cagliari.

Elevato a benemerenza degli splendidi servigi da esso prestati allo Stato al posto di Senatore del regno, l’onorevole presidente, ogni qual volta gliel permette l’esercizio delle gravi sue incombenze, interviene nell’illustre assemblea, di cui così degnamente è stato chiamato a far parte e coopera con molta efficacia ai lavori suoi, tanto negli uffici come nelle pubbliche radunanze.