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chiesta non ha raccolta la sua testimonianza, che sarebbe stata tanto utile quanto definitivamente convincente.

Molti muovono rimprovero alla commissione d’inchiesta per non essersi data premura di raccogliere la testimonianza del marchese Della Rovere, quando lo avrebbe potuto, mentre l’onorevole generale si è estinto tre settimane dopo ch’essa commissione d’inchiesta era stata nominata dal presidente della Camera. Questa dimenticanza o negligenza, o troppo lunga procrastinazione di uno dei primi passi che per avventura la commissione avesse dovuto fare, era di tutta evidenza che doveva lasciare oscuro uno dei punti che importava massimamente venisse posto in chiaro. Quindi è che l’onorevole generale, dal canto suo, come già i ministri Minghetti e Peruzzi dal loro, non si sono tro vati affatto paghi che la cosa fosse presentata cosi incerta. Il conte Morozzo della Rocca, cui non è dato d’assistere ai dibattimenti che avranno luogo nella Camera, altrimenti che dalla tribuna riservata ai senatori, ha creduto opportuno di emettere una lettera giustificativa, da esso diretta ai suoi colleghi del Senato, onde provare per quanto sta in lui, che la responsabilità del mantenimento unico e supremo dell’ordine nella città di Torino, non era stata da esso assunta che dopo la tragedia di San Carlo e non avanti.

Ci rincresce di non poter riprodurre qui per intero la lettera giustificativa del generale, la quale in sostanza tende a provare che s’egli è vero, che il ministero deliberasse fino dalla sera del 21 di rimettere in sua mano tutti i poteri necessarî alla conservazione dell’ordine in Torino, non istà che in fatto gli si desse officiale comunicazione di essa deliberazione, della quale non si credette assolutamente e pienamente avvisato che nella sera consecutiva, e quando già il sangue era scorso in si triste guisa sulla piazza San Carlo.

Se dobbiamo dire il nostro avviso su così delicata materia, noi cominceremo dall’ammettere un deplorabile malinteso (ili cui non sappiamo chi addebitare del generale o dei ministri, ma che forse la discussione