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revole gentiluomo fa della cospicua sua fortuna un uso dei più lodevoli, compiendo opere luminose di beneficenza, che attirano sopra di esso le benedizioni le più ampie e sincere di coloro che vanno a lui debitori di un soccorso o di un asilo.


senatore.


Questi all’antica illustrazione del lignaggio, aggiunge chiarissimi meriti personali e il vanto di aver resi i più splendidi, i più segnalati servigi alla patria italiana.

Educato a nobiltà di liberali e patriotici sentimenti fino dalla più tenera infanzia, non tardò a cogliere la prima occasione che gli si presento per mostrare al mondo, che il suo non era fanatismo effimero, ma sibbene uno slancio tanto ardente quanto duraturo.

Compromessosi gravissimamente nei moti politici del 1821, cadde negli artigli dell’Austria, e condannato al carcere duro, subì con una costanza degna della più viva ammirazione, lunghi anni di quell’orribile supplizio, del quale Le mie prigioni di Pellico, hanno dato al mondo un’idea così completa e terribile che non vi può essere chi s’attenti dopo quel sommo scrittore a rifarne la dipintura.

Uscito dalle fortezze dell’Austria affranto di corpo, ma robusto e sereno di anima, il Pallavicini-Triulzio è accorso in Piemonte, ove lo si è accolto con tutti quei riguardi, quel rispetto, e quell’amore che le sue elevate qualità di mente e di cuore, non che l’abnegazione veramente eroica, e le sciagure sofferte ampiamente gli meritavano.

Eletto deputato alla Camera piemontese, prese parte attiva ai lavori di quella, e fu poscia elevato alla dignità senatoriale. Amico devoto del prode generale Garlbaldi, s’interessò massimamente alla spedizione di Marsala, e allorquando il vincitore di Milazzo, lasciò