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umbro-marchigiano istituito all’oggetto di promuovere la liberazione delle provincie romane.

Venuto il settembre del 1860 il nostro protagonista tolse anche una volta la carabina del volontario e fu tra gli oppugnatori di Urbino, da dove si distaccò quasi subito una volta messi in fuga i pontifici per recarsi in Iesi, ove istituitosi nuovamente un governo provvisorio il Colocci venne chiamato a farne parte.

Invitato poco tempo dopo dal commissario generale Valerio ad assumersi l’ufficio di vice-commissario in Osimo, declinò l’incarico perchè nella sua modestia lo stimò superiore alle proprie forze. Nominato quindi maggiore della guardia nazionale, fu membro della commissione legislativa presso il Consiglio di Stato ed eletto nella propria assenza a deputato al Parlamento nazionale. Inutile dire che fu decorato dell’ordine mauriziano, ma utilissimo constatare che questo favore contro l’ordinario venne questa volta meritamente accordato.

Il Colocci non ha potuto intervenire alla Camera così spesso come lo avrebbe desiderato; non è a far gliene colpa perchè egli fu malato e neanche adesso in cui dettiamo queste linee è ben ristabilito in salute.

Ogni volta però che gli è stato concesso di assistere ai lavori parlamentari ha compiuto coscienziosamente il proprio dovere, e si può esser sicuro che ha votato senza spirito di partito. Domandare ad un uomo ed a un deputato di più sarebbe mostrarsi in vero troppo esigenti.



senatore.


Edoardo Castelli del fu cavaliere Giuseppe nacque a Torino il 29 agosto del 1807.

Compiuti gli studi, parte in Toscana (Siena) parte in Genova ottenne la laurea in leggi il 30 aprile 1830 ed entrato l’anno appresso nella carriera giudiziaria ne percorse tutti i gradi, così nel corpo giudicante