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principi della proprietà perfetta dei terreni e della libertà di commercio.

Promosso di là a non molto alla vice-intendenza generale di Sassari, a cui era annessa la qualità d’intendente della provincia e quella di giudice del patrimonio e vice-conservatore generale d’insinuazione, passò da quel posto a Cagliari nell’importante qualità di controllore generale dell’isola, essendogli stata pure in quel torno conferita la croce di cavaliere dell’ordine Mauriziano.

Tornò quindi il Caboni nella carriera giudiziaria in qualità di giudice del regio consiglio, indi di giudice civile consigliere di Sua Maestà.

Quest’ultima carica gli attribuì molte speciali commissioni governative, tra le quali crediamo opportuno di ricordar quella relativa all’estensione per l’isola di Sardegna del codice civile Albertino e l’altra formata in Torino col titolo di commissione speciale per la Sardegna dietro alla proclamata unione della medesima agli Stati del continente.

Introdotto il sistema di pubblicità nei giudizi criminali, presiedette in Cagliari per sei anni ai dibattimenti, cioè dal 1849 al 1855, epoca in cui fu destinato a reggere la classe della Corte d’appello sedente in Sassari.

Essendosi nel 1860 pel nuovo ordinamento giudiziario soppressa la detta classe di Corte d’appello e la carica di presidente, il Caboni, elevato alla dignità di commendatore dei Ss. Maurizio e Lazzaro, fu chiamato a sedere nella Corte suprema di Cassazione.

Eletto deputato alla Camera legislativa per le due prime legislature da uno dei collegi di Cagliari, fu anche scelto a tale officio dal collegio d’Iglesias nella terza; ma il numero degli impiegati essendo completo, il Caboni venne escluso.

Eletto nuovamente nel 1857 dal collegio di Ales venne in ultimo da quello di Macomer inviato al Parlamento del nuovo Regno.