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dalle nuove dottrine che la Francia dell’89 ha l’onore d’aver proclamato all’Europa.

Non intendiamo con ciò di far credere che il Settimo avrebbe potuto pareggiare con qualcuno de’ membri del celebre consiglio della Comune, avvegnachè la moderazione sia una delle principali sue virtù; ma fa d’uopo riportarsi a’ tempi ed al luogo in cui egli figurava e si vedrà di leggieri che, per moderato che fosse, ei poteva dire di appartenere ai pochi che maggiormente i principi del nuovo secolo professavano in Sicilia, dove la feudalità e l’aristocrazia avevan gettate radici profonde, nè per altro, per esser davvero liberale e nelle idee dell’89, bisognava a forza rivaleggiare con gli eroi della famosa Convenzione, per quanto questa, come istituzione e indipendentemente dalle convulsioni e dalle ire del momento, fosse tal fatto da illustrare un secolo.

Tale è il nostro giudizio intorno al Ruggero Settimo: qual’è, diciamolo di volo, quello dell’istoria sulla condotta dell’Inghilterra? È doloroso il parlarne, ma pure è così: quel governo, i cui fasti sono spesso interfogliati d’inganni e di tradimenti diplomatici, ed il cui ministro degli esteri scrivea convenire alla Gran Brettagna più i re assoluti che i popoli liberi, quel governo ha coperto di un velo le sue pratiche con Ferdinando, da cui nulla traspare, se non se raramente qualche mira di proprio interesse e mire d’ambizione sul dominio dell’isola o maneggi a favore dell’amico assolutismo.

La condotta di Bentineck non è sempre chiara ed aperta, quella di A’Court costantemente celata.

La storia de’ cinque anni che seguirono, non ispetta a noi di raccontarla, tanto perchè estranea al soggetto del libro, quanto perchè sarebbe scrivere la cronaca di Napoli; per altro si sa di leggeri quali vicende potremmo registrare, vicende di sangue, di torture, di violenze, d’inganni.

Veniamo quindi direttamente al 1820, allorchè l’improvvisa notizia della rivolta di Cadice e della costituzione giurata da Ferdinando VII di Spagna commosse tanto i popoli del napoletano ch’essi levaronsi