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di tutto; sollecitala per quanto puoi a scrivermi che ho gran bisogno di una sua lettera in questi giorni di tristezza. Ricordati della copia del suo ritratto che mi promettesti. L’attendo ansiosamente; e quando mi sarà dato d’averla, non mi sembrerà più d’esser solo, perchè fissando quella tela, potrò colla mente far rivivere le sembianze di lei, ed in esse consolarmi alquanto. — Se egli è destino che un giorno io debba rinunziare al suo amore, mi sarà caro di poter talvolta mirare l’immagine di colei che prima e sola fece battere questo cuore.

«Ti prego inoltre di renderti interprete per me presso i genitori di Laura, ringraziandoli per le tante premure e cortesie usatemi; e tu mio carissimo abbiti una stretta di mano dal tuo

Ermanno


Paolo ad Ermanno

«Se la mia penna fosse abile quanto la tua, se io sapessi dirti in parole tutto ciò che mi destò nell’animo la tua lettera, ne avresti una di quelle epistole formidabili al cui confronto le prediche del reverendissimo Fra Paolo Segneri starebbero come Giotto a Raffaello; ma siccome, veh! come sei fortunato, per scrivere qualche pagina di roba, ho duopo di spremere e torturare il mio povero ingegno, evito un prolegomeno troppo fastidioso, e passo subito in materia.

«Da quanto ho potuto finora osservare nel poco tempo che mi trascino in questa Valle di lacrime che si chiama mondo, parmi di aver scoperto le tracce di un fenomeno psicologico molto curioso. Vi sono di