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Alla Signora F....
È un romanzo, un’invenzione?... Domanderanno taluni — Ma voi, o signora, a cui intitolo questo lavoro, voi sola potreste dire: È verità.
Io lo so, voi non la direte mai questa parola, e forse per la prima inarcherete le ciglia affettando di credere al romanzo — Non importa; per quanto facciate, la vostra coscienza non la penserà così; nelle recondite fibre del vostro cuore, ve ne saranno di quelle che gemeranno per dolore,... e diciamolo pure, per rimorso.
Riandando colla mente sui fatti che espongo, ricordandovi di quei personaggi che assai meglio di me conosceste, voi sola potete farvi una chiara idea del mio intendimento nello accingermi all’impresa di narrare la storia di uno sventurato artista.