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Sul battello c’era concorso di forestieri, ma ben pochi discesero; anzi una comitiva di signori, e signore eleganti già faceva ressa all’imbarco, e sciamò subito sul piroscafo occupando tutti i posti vacanti.
Martina riuscì a trovare un cantuccio per accomodarsi alla meglio; Gaudenzio posò il saccone e stette in piedi contro la ringhiera.
— Guarda de andà giù adess! — sclamò la moglie tirandolo per le falde.
Dal molo al battello ferveva uno scambio di saluti, inchini e scappellate, fra i viaggiatori ed un gruppo di signori che erano rimasti a terra.
La grossa matrona che il giorno innanzi aveva fermato l’attenzione di Gaudenzio, agitava il fazzoletto, e gridava infinite raccomandazioni ad alcune signorine che erano sedute presso a Martina, e queste rispondevano ridendo e salutando con vivacità giovanile.
E più in là, eccone un altro bianco niveo, dal capo ai piedi, piantato verso l’approdo; e con le scappellate e gli inchini, tirava in piedi altre signore rifugiatesi a poppa, e giù sorrisi, e scambio di facezie ed i saluti.
Ritto presso un albero, ecco l’elegante Rulloni