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draghi ed i serpenti che infestavano lo scoglio, e pose tosto mano alla costruzione della Basilica che da lui prese nome. Morì San Giulio verso il 400, ed il suo corpo scese nel sepolcro ove dormono i santi Audenzio, Elia, Demetrio e Filiberto.
E per dare maggior evidenza all’argomento, il professore scaraventò sulla testa assonnata di Gaudenzio questi bei versi tirati a maccherone dalla letizia serafica di Ignazio Cantù:
«Là dell’isola nel mezzo |
Il cuoco spaventato da quel brodo di seminario, sguisciò via nel cortile; ma Gaudenzio, poveretto! era sempre là, ed un po’ per volta aveva tanto smarrito la coscienza della sua sciagura, che non ebbe nemmeno un sussulto di spavento, quando il professore con un sangue freddo da padre inquisitore tonò:
— Veniamo adesso ai tempi di mezzo!
Giacchè era fatta, e bisognava starci, Gaudenzio