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— È corroborante.

— Allora, un alter bicchierino... non fa male, e ’l tra via i fastidi!

Il professore sorrise, e lasciò fare.

Ehm de andà? — chiese Martina.

Ma Gaudenzio non rispose nemmanco, vuotò il suo bicchiere, e colmò quello dell’altro.

— Caro signor Gaudenzio, — sclamò all’improvviso il professore porgendogli la mano, — io mi ricorderò lungamente di lei...

— Ma che dice?... l’onore, il piacere l’è noster... una persona de riguardo come lu... basta, lasciamola lì!.... ancora un bicchiere, professore?

— E perchè no? — rispose il professore, allegro come se allora si risvegliasse.

— Bravo, bravo! — tonò Gaudenzio, — così me piace! — e versò.

Quel barolo era proprio buono, ed ajutato dal caldo dell’ambiente, fece sì che in breve gli occhi del professore luccicavano di insolita vivezza.

— Professore, — disse Gaudenzio, — domani godremo la festa de Orta, poi el venga con noi a Omegna... starem alegher...

— Grazie, ma io debbo rimanere qui per le mie ricerche.

     Cagna. La scampagnata, ecc. 5