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nuvola per aria, un po’ di vento, santi del cielo! levavano la pelle ai poveri viaggiatori.

Ma adesso, in causa di quell’uccellaccio nero che beccava in un attimo da una sponda all’altra, bisognava adattarsi a pigliar quattro soldi, dove ci volevano dieci lire; e grazia ancora!

Il pasticciere sotto il portico sfornava allora la prima gettata di paste, riempiendo la piazzetta di soave fragranza; i caffettieri mettevano fuori il cartellino festivo dei sorbetti, ed i villeggianti che pranzano presto, scendevano a coppie, a gruppi, a covate, alla solita passeggiata dello sbarco, con l’animo in festa per la fisiologica letizia di un buon pranzo, e per la dolcezza che raggiava anche sui più refrattarii la chiassosa e fiammante iridiscenza dei colori autunnali.

In quel concerto di faccie allegre, circolava grave, impettito, serio come Artabano, il solito elegante solitario. Tutti avevano già notato quel personaggio così grave; le lavandaje della spiaggia che lo vedevano a ogni arrivo di battello, lo avevano già battezzato Monsù Cornacc (signor Cornacchio).

I barcajuoli che avevano provato e riprovato ad abboccarlo invitandolo in barchetta, visto che non degnava neanche guardarli, lo chiamavano l’In-