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— Giurabacco! — sclamò Gaudenzio con la bocca piena — questa l’è roba de cristian!
Anche Martina era di questo parere, e mangiava proprio di gusto.
In quel momento entrò in bottega una persona di loro conoscenza.
Era il professore che avevano avuto compagno nel vagone.
Sor Gaudenzio lo fissò con occhio soddisfatto, e lo riverì con un inchino.
Il professore ricambiò il saluto, ordinò un caffè e latte, e sedette al tavolo vicino ai Gibella, appiccando subito discorso.
— E così, si divertono?
— Eh la... siamo un po’ dispaisati.
— Capisco, capisco... un po’ dispersi. Del resto, questa piccola riviera è un incanto.
Gaudenzio ordinò il caffè, ed il professore dopo di aver abboccato un pane inzuppato, continuò:
— I signori sono alloggiati a Orta?
— All’Albergo del Persico — rispose Gaudenzio, — ma non se sta miga bene. Domani andiamo via.
— Io — disse il professore — ho stanza nella locanda del Merlo Bianco. Buone camere, cucina casalinga, e prezzi proprio di famiglia.