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Eccoli dunque: erano ben lì su quel paradiso sospirato da lontano: proprio nel bel mezzo di quei boschetti tanto decantati! Oh com’è che si annojavano scelleratamente, così da parergli cento anni che erano lontani dalla loro casetta?
Pensare che avevano stabilito di spassarsela in vacanza per una intiera settimana!
Madonna Santa! una settimana così!
A quel pensiero Martina si sentì il bisogno di dar aria al piede; sedette sopra una panchina e si levò la scarpa.
Gaudenzio imprigionato nel suo solino molesto, rammentava la sua bottega con un rimpianto di esule, ed asciugandosi la testa sudata muginava fra sè:
— Già, tutto il mondo è paese. Dove c’è la voga corrono i merlotti. Che cosa c’è qui di particolare? delle piante come tutte le altre, uno stagno che in sostanza non è altro che acqua, sole, caldo come dappertutto! È così come del Duomo di Milano, tutto il mondo grida che è una meraviglia, e una volta che si è là... che cosa? una chiesa frusta come tutte le altre!
— E adess, cosa se fa? — chiese Martina.
Sor Gaudenzio fu come atterrito a quella ri-