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— In pubblica piazza questo balsamo salutare lo regalo per una lira; a domicilio invece, per favorire la mia clientela, lire due, compresa l’istruzione...

E sporse la mano dicendo grazie prima del tempo.

Gaudenzio pagò e stava per andarsene, quando Martina, soffermandosi di un tratto, sclamò:

Me par de aver ancora il mio dente! — e girando la lingua sulle gengive: — ma si, tel chi! L’è propi lu!

— Mai più, signora mia — disse subito il Dulcamara; — mai più! Che diamine, so il mio mestiere! Vede, il suo è un fenomeno di ottica, un’allucinazione della mandibola. Eh! so ciò che vuol dire; a tutti fa quell’effetto; dopo levato il dente par sempre di averlo ancora in bocca. Creda a me, signora, è un fenomeno dentifricio; lei non ha più dolore?...

— No.

— Dunque vede bene; via il dente, via il dolore! e mi raccomando, non tormenti la gengiva nè con la lingua nè con le dita... lasci stare, altrimenti le può venire un flemone, un bubbone, o una periostite galoppante, ed allora guai!... ed intanto spalancava la porta per imbarcarli.

     Cagna. La scampagnata. 15