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o per un malanno o per un altro, bisognava pure incamminarsi, e lasciar posto a quegli altri che incalzano!. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Oh come è breve la vita! Gli pareva jeri che giocava alla trottola sulla piazzetta della chiesa, jeri che si era sposato con la sua Martina, che aveva messo su il suo bel negozio sul corso. Come vola il tempo! Tutto passa rapido come una bella giornata; viene la sera, ed ecco che si è già vecchi, con la testa bianca, e bisogna pensare ad imbarcarsi per... laggiù! . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Che malinconia venire al mondo per sloggiare così presto! Un po’ di gazzurro allegro fin che si è giovani, e poi la famiglia, gli affari, i fastidii, il trin-tran di tutti i giorni, e finalmente, viene il giorno della scadenza, e bisogna andarsene senza rimedio un metro sotto terra, lasciando quaggiù tutte le partite aperte. . . . . . . . . . . . . .

E quanti prima di lui già si erano incamminati! Che lunga processione di amici, di parenti, di conoscenti, tutti tutti già morti e dimenticati!

Nel giro degli ultimi anni, che squallore! I suoi più vecchi camerati, quelli che giocavano con lui