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— Adess vegnaran! — sclamava di quando in quando, e passeggiava in su ed in giù nell’andito, soffermandosi qualche volta a guardare i bei fuochi della cucina.
Nessuno dava segno di accorgersi della loro presenza; tutti passavano, e via su e giù per le scale, senza neanche voltarsi.
— Ehi! — sclamò finalmente Gaudenzio rivolgendosi ad una donna — ghe saria una camera?
— Altro che! — rispose colei; e via subito.
Gaudenzio aspettò un poco; pensava che quella donna avvertirebbe il padrone.
E aspetta, e aspetta; e mai nessuno.
Il droghiere perdette la pazienza, ed entrò risoluto in cucina, rivolgendosi ad uno che rimestava in un pentolone.
— Ghè el padrone?
Una donna si staccò dal fondo nero di una dispensa, e gli si avvicinò con un sorriso distratto, da buon mercato.
— Ci saria una camera per mi e per la mia siora? L’è un’ora che semo qui!
— Eh caro signore, — rispose colei, — scusi, ma abbiamo tanto da fare! Una camera c’è, se vorranno adattarsi; ma glie lo dico prima, è un bugigattolo di ripiego; abbiamo tanti forastieri.