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sull’orizzonte irto di culmini rocciosi. Il cielo laggiù co’ suoi colossali aggruppamenti di nuvoloni purpurei, riproduceva in una grandiosità cosmica, i fantasiosi carri trionfali di Guido Reni. Tutto intorno, sorrisi di luce, di trasparenze, e pennellate di carminio; e giù nelle valli si accumulavano, si condensavano e salivano insidiose le brume grigie della sera.

— È tempo d’incamminarsi — disse il professore alzandosi; — addio, Janna!

Martina, questa volta di sua spontaneità, suggerì al marito di dare qualche cosa alla vecchia, cosa che Gaudenzio era già sulla strada di fare, con vero piacere.

La vecchia salutò commossa, e stette a guardare dalla spianata la comitiva che scendeva giù per il declivio.

Toni, per far meglio gli onori di casa, si spinse innanzi a far da battistrada, abbaiando e giocherellando con Carlino suo grande amico.

Per buon tratto tenne la scorta, poi incominciò a rallentare, e finalmente rimase indietro a malincuore, pensando forse di essersi troppo dilungato.

Stette là piantato in mezzo al sentiero, guardando il suo amico che era già molto lontano.