Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
172 |
benestanti si pappano gli agi della vita, questi umili acccumulatori di forza e di prosperità, attraversano una vita tribolata di fatiche e di sacrifizi, e quando la loro giornata volge al tramonto, si adagiano sulla terra fecondata dai loro sudori, e muoiono, legando alla loro posterità un più largo censo di abnegazione e di pazienza, per la letizia dei beniamini della fortuna.
I quali non paghi di godersi in una giornata oziosa il lavoro di cento braccia, si assolvono da per loro di quell’usurpazione, vaneggiando nella boria altezzosa delle loro prerogative di grado!
Il buon professore si attristava in cotali pensieri; ma in quel momento la vecchia Janna aveva un sorriso di pace negli occhi, ed egli concluse benedicendo la santa Provvidenza che largisce tanta serenità di animo, tanta virtù di pazienza, ai diseredati della fortuna!
I Gibella guardavano con affettuosa pietà la vecchierella col suo bambino sulle braccia, e sor Gaudenzio, contro la sua abitudine, si sprofondò anch’egli in meditazioni filosofiche sulla miseria dei poverelli.
Carlino scorrazzava sulla spianata, vispo e fresco come uscisse allora dal riposo, e Toni gli ga-