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Ah la migliore, la più prudente, era quella di pigliarlo con le buone colui, andargli a versi e non irritarlo. Chissà; forse sarebbe abbastanza cristiano da contentarsi delle duecento lire circa che Gaudenzio aveva in tasca, e dell’orologio. E se quei danari non bastavano, egli avrebbe fatto giuramento di spedirgliene degli altri con vaglia postale, appena giunto a casa, ed avrebbe tenuto la parola da onesto negoziante, convinto che in vita sua non avrebbe mai fatto miglior affare.

Tutto, tutto, qualunque patto, qualunque sacrificio; ma quel coltellaccio nelle carni... quella lama gelida nella pancia!... misericordia, misericordia!!

Ecco, adesso quell’assassino svoltava, trascinandosi dietro le sue vittime all’ultima tappa. Forse i suoi colleghi briganti erano là, appiattati nelle macchie di quel montagnone che si levava immane segregandoli dall’universo...

Una sciamata di uccelli starnazzò da un ciglione, e via rapida nel cielo sereno, con le ali pennellate di sole... Oh come sono felici gli uccelli!...

Un fischio lungo, acuto, risuonò nel grembo della montagna, e subito dopo un altro sibilo più in su.

— È finita! — pensò Gaudenzio — ci siamo!