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su o in giù? Da che parte era voltata quando metteva giù i segni strada facendo? guardava il torrente, o guardava la montagna?

Gaudenzio si dichiarò incompetente a sciogliere il quesito. Guardò l’orologio... giurabacco! un altr’ora basita in un soffio.

E nessun indizio di poter metter fuori i piedi da quella sassaiuola.

Mentre Sor Gaudenzio faceva i suoi studi topografici, ecco che dal fondo del sentiero svoltò un uomo, una persona viva, che i Gibella salutarono come un arcangelo.

— Ehi là, brav’uomo? — gridò Gaudenzio — Semo lontani dell’Alpe dei Giumelli?

Il montanaro sorrise. — Altro che lontani, erano fuori di strada! bisognava tenere la sinistra del torrente, invece di valicarlo. Se volevano andare all’Alpe, egli li accompagnava per un buon tratto, e li avrebbe messi sulla via sicura.

I Gibella si interrogarono a occhiate, e Gaudenzio, indovinando che ormai la moglie aveva rinunziato alla polentina, disse che preferiva esser rimesso sulla buona via, per discendere a Oira.

Fa lo stesso, aveva risposto il montanaro, era sempre la medesima strada, solamente dopo un

     Cagna. La scampagnata. 11