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sero in un mucchio per guardare le vignette, e l’avvocatone prese un giornaletto sclamando con motteggio:

— Oh vediamo gli affari d’Europa su questa carta da caramella.

Nell’altra tavola i coniugi Strepponi mangiavano taciturni; il professore e Carlino, che già avevano cenato, sfogliazzavano un album di musica.

— Oh ecco qui, — saltò a dire l’avvocato, — ecco qui una notizia che mi slarga il cuore, e che soffierà via il cattivo tempo!

Tutti si misero sull’attenti, ed egli con declamazione comica, lesse forte:

Novara. «Domenica la democrazia Novarese celebra solennemente l’anniversario della battaglia del Volturno, con intervento, ecc. ecc. — Il venerando Benedetto Cairoli, Bajardo italiano, prenderà parte alla festa con una rappresentanza della gloriosa schiera dei mille, e tesserà nel teatro Sociale la commemorazione del memorando avvenimento!...» E stette lì in posa, con le braccia aperte; poi imitando il Ferravilla, sclamò con voce fessa: Oh che bella festa, che bella festa! ci voglio andare coi miei cari genitori!

Tutti proruppero in una risata.