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sala chi ci poteva stare? Da una parte i coniugi Segezzi con un muso corrucciato che metteva malinconia, e nel salotto il capitano Errero che passeggiava come un lupo da serraglio, ringhiando contro il tempo; e di qua e di là, balcone spalancato, con quel vento che gelava il fiato.
Gaudenzio dopo il caffè prese un bicchierino di grappa, sperando che gli tenesse luogo del soprabito di cui aveva tanto bisogno.
Martina non ancora sgranchita, col naso livido dal freddo, stretta nel suo scialle, guardava la pioggia che si frangeva contro la finestra, e ad intervalli borbottava:
— Questa l’una grana!
Una donna della riviera con un cesto di verdura e di frutta, precipitò in cucina; aveva saccone in testa e parapioggia, ma sgocciolava da tutte le parti, e squassò dalle vesti un’ondata del freddo della piazzetta.
C’era una novità. Una barca che aveva tentato la traversata da Orta, si era capovolta sotto la furia del vento.
I coniugi Segezzi sobbalzarono di terrore e corsero in cucina a smaniare temendo pericoli per la loro Zina. Solo il capitano, uomo di mare, poteva