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frizzante, perdendosi nei lontani meandri della montagna.

Il papà rinforzava qualche volta la frase, e più spesso si soffermava per bearsi di quella melodia che aveva per lui un doppio fascino; bella oltre ogni dire per il pensiero dell’artista, bellissima, potente, perchè vibrava dal cuore e dalle labbra del suo gentile fanciullo.

E pensava: C’è un mondo, una moltitudine che non intende queste soavi effusioni dell’anima. La volgarità pratica dei baratti quotidiani offusca le gioie schiette, legittime del pensiero. I volghi procedono asserragliati schiacciando gli entusiasmi ed il sentimento sotto il loro passo armentale.

Il cinismo utilitario ha buttato fra i ciarpami della rettorica le effusioni delle anime elevate. Non si osa più essere allegri se non a banchetto, non si canta se non si è ubbriachi; non si osa più confessare l’amore, la fede, l’entusiasmo, perchè la caricatura, la satira, la freddezza triviale, assassina, sono lì in agguato per mettere la coda e le orecchie d’asino agli ingenui del sentimento.

È lecito solo adoprarsi, arrabattarsi per gli interessi della bottega.

Un onesto negoziante della giornata vive le set-