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Soga soga! Sobreseguro che starò guardado! piuttosto saltar da una ventana!

Oltre a questi, altri due ospiti erano all’albergo; il professore Augustini e Carlino suo figliuolo, un bel ragazzetto sui quattordici anni tutto innamorato del suo papà.

Erano lì da alcuni giorni, ma si vedevano raramente. Alla punta del giorno padre e figlio pigliavano la strada della montagna e non ritornavano che a notte fatta, stanchi, trafelati; un boccone di cena in fretta, e poi subito a letto, per ricominciare all’indomani le sgambettate attraverso ai monti.

Il professore Augustini era un bell’uomo oltre la quarantina, alto, membruto; una testa da evangelista, ma con solchi e rilievi arditi che la improntavano di maschia vigoria.

Padre e figlio vivevano modestamente; non erano quello che si dice avventori di lusso, nondimeno l’oste e tutta la famiglia prodigavano ogni sorta di cure a quel buon professore così distinto, gentile e schietto di famigliarità bonaria.

Egli non disturbava nessuno; se aveva bisogno di qualche cosa, si serviva da sè con la disinvoltura d’un uomo pratico in ogni mestiere, superiore a tutte le piccinerie del sussiego.

     Cagna. La scampagnata. 7