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dedicatoria. |
Nè posso lacere, sebbene tema d’offendere la sua modestia, che ella è guida esperta nel mostrare gli esemplari; imperocchè non solo apprese molto dalla viva voce del suo marito, avendo comune con lui il gusto e direi la passione per gli antichi vasi smaltati e dipinti; ma, accompagnandolo negli annuali viaggi anche all’estero, potè vederne assai nei Musei, e ammirarli studiandoli. E in quei viaggi ella conobbe i più chiari scrittori di questa graziosa industria artistica, che tanto stimavano il suo Funghini, e poi ne deploraron la morte.
Questi titoli adunque e altresì l’amicizia che egli ebbe col comm. Gaetano Milanesi, dalle cui prime scoperte di documenti negli Archivi prende origine e importanza storica questo volume, mi danno motivo d’intitolarlo a lei, mia buona Signora, e alla memoria carissima del suo sposo, che tanto predilesse gli studi dell’antica ceramica e col Milanesi più volle ne conferì. Con ragione pertanto ella s’avvisò, che niun altro splendido e artistico monumento sepolcrale potesse essere miglior pignus amoris, per per dirla con Virgilio, nè più degno del Funghini, quanto quello innalzatogli con profusione d’ornamenti in maiolica, eseguiti nella stimata fabbrica del cav. Ulisse Cantagalli, a me, come lei, benevolo e invano ohimè! desideroso di veder pubblicato questo libro, atteso per tanti anni.
- Firenze, il dì 8 dicembre del 1901.
Devotissimo suo |