Ma pïetosa al tuo giocondo officio
Per merito de’ nostri preghi umili
Ricevi noi e per tuo beneficio
Caccia de’ petti nostri i pensier vili,
E per la tua virtù fa’ eccellenti
Gli animi nostri, e’ cor larghi e gentili.
Deh fa sentire a noi quanto piacenti
Sieno gli effetti tuoi, e facci ancora,
Alcuno amando, gli animi contenti.
Così pregando, non fer gran dimora,
Che una chiara e bella nuvoletta
Venendo si fermò sovr’esse allora;
Sopra la quale ignuda giovinetta
Apparve lor dicendo: i’ son colei
Da cui, pregando voi, ciascuna aspetta
Grazia, e prometto a voi, per gli alti Dei
Che ciascheduna avrà l’ addimandata,
Ch’è degna di seguire i passi miei.
E poi, verso del foco rivoltata,
Non so che disse: se non che di fuori
Ciascuna fiera che v’era infiammata,
Mutata in forma d’uom, di quelli ardori
Usciva giovinetto gaio e bello,
Tutti correndo sopra ’l verde e’ fiori;
E tutti entravan dentro al fiumicello,
E, quindi uscendo ciascun, d’un vermiglio
E nobil drappo si facean mantello,
Ciascuno era fresco come un giglio.
A cui Venus rivolta disse: state
Per mio comando e per util consiglio